PRAGA E I SUOI MISTERI,
una meta suggestiva per Halloween
di
Gianpaolo Saccomano
Praga è una città semplicemente
sbalorditiva. Il suo compatto
centro medievale conserva un dedalo di vicoli suggestivi,
antichi cortili, passaggi oscuri,
molte chiese e sinagoghe, che raggiungono la loro massima concentrazione nella
caratteristica Mala Strana (la Piccola Città).Praga ha anche
una (meritata) fama di città
culturale, con una storia comunista
complessa alle spalle, squisiti esempi
di architettura barocca e gotica e una vasta scelta di musei e gallerie. La capitale della Repubblica Ceca, dunque,
ha un fascino irresistibile, ma la sua bellezza antica è venata di mistero e magia… e non sono così numerosi i visitatori che
conoscono le sue strade e i suoi palazzi infestati, le famose leggende e le storie violente del
suo passato. Proverò, allora, a guidarvi
in maniera semplice e suggestiva attraverso i suoi segreti, cominciando da una
curiosità piuttosto macabra: se nella foto riuscite a distinguere ciò
che ne resta, questa è la leggenda relativa alla Chiesa di San Giacomo che, come molte delle chiese di Praga, ha un
aspetto gotico all’esterno e barocco all’interno. Fu fondata nel 1232 per
l’ordine dei Frati Minoriti, ristrutturata al tempo di Carlo IV e distrutta in
un incendio nel 1689. L’interno è molto ricco e decorato e c’è una statua della
Madonna; la tradizione vuole che un ladro si fosse introdotto nella chiesa per
rubarne i tesori e, proprio mentre stava cercando di sfilare dalla statua della Vergine una catena d’oro, venisse
bloccato da una forza soprannaturale, che non soltanto gli impedì di appropriarsene,
ma gli strappò addirittura il braccio. Braccio
che è rimasto ancora nella chiesa ed è appeso sulla destra dell’ingresso, a
monito per tutti i malintenzionati ed i blasfemi.
Bizzarra curiosità anche la statua equestre rovesciata di San Venceslao.
Opera di David Černý, geniale artista
ceco contemporaneo, la trovate all'interno della galleria
Lucerna, di fronte alle vetrate del caffè Kavárna
Lucerna. Raffigura il Santo protettore della
Boemia, mentre monta, al rovescio, un cavallo morto e appeso al soffitto per le
zampe.
Il famosissimo Orologio Astronomico di Praga si trova, invece, sulla torre della
Piazza Vecchia ed è da secoli l’attrazione maggiore della città. Verso la fine
del XV secolo il municipio di Praga incaricò il mastro orologiaio Hanus di
aggiungere alcuni meccanismi e far così diventare l’orologio della torre,
costruito nel 1410, il più bello d’Europa. Furono così aggiunte le statuette
dei dodici apostoli che si affacciano alle finestrelle e, all’esterno, lo
scheletro che rappresenta la Morte e le altre simbologie delle Virtù.
L’orologio
è composto di tre elementi principali: il quadrante astronomico, che mostra la
posizione del sole e della luna nel cielo, visualizzando vari dettagli
astronomici; il “Cammino degli
Apostoli’, uno spettacolo di sofisticata orologeria che mostra le figure degli
apostoli ed altre sculture in movimento; un quadrante a calendario con
medaglioni che rappresentano i mesi. Ogni giorno, dalle 9 alle 21 , ad ogni ora gli
apostoli si affacciano alle finestrelle e percorrono il loro ‘cammino’. La
figura della Morte suona una campana e un gallo canta: così il tempo è
terminato per il Turco che scuote la testa incredulo, l’Avaro, che guarda la
sua borsa piena d’oro, e la Vanità, che ammira se stessa in uno specchio. Narra
la leggenda che Il mastro orologiaio riuscì a fare un’opera così unica e
preziosa, che i consiglieri comunali decisero di accecarlo, per evitare che
facesse un’opera altrettanto bella in un’altra città.
Il maestro, in punto di
morte, chiese di poter ascoltare da vicino per l’ultima volta i meccanismi
della sua creazione e con il suo assistente si arrampicò fino agli ingranaggi
che muovevano l’orologio, qui toccò una leva e l’orologio si fermò, proprio
nello stesso istante in cui Hanuš morì . Per molto tempo nessuno fu in grado di
far funzionare quei complessi ingranaggi,
così che Praga rimase a lungo senza il suo orologio.
Il Ponte Carlo è una delle mete principali dei turisti ed è anche
molto amato dagli artisti locali, musicisti e venditori di souvenir, che vi
collocano le loro bancarelle su entrambe i lati tutto l’anno. La statua più celebre lungo il ponte é forse
quella di San Giovanni Nepomuceno, un martire ceco che fu giustiziato
durante il regno di Venceslao IV venendo gettato dal ponte. La lapide sulla
statua é stata consumata dall’enorme numero di persone che l’hanno toccata nel
corso dei secoli, perché si dice porti fortuna e assicuri il proprio ritorno a
Praga. In particolare, chi tocca il bassorilievo del cane, promette fedeltà,
chi invece tocca quello con la figura del Santo nasconde segreti
inconfessabili. Il momento migliore per attraversare il ponte è però il
tramonto, quando si può godere di una vista mozzafiato dell’intero Castello di
Praga, illuminato nell’ oscurità calante. Se in passato era consentito il
traffico di auto e tram sul ponte, oggi é zona pedonale ed é quasi
costantemente affollato di gente. Per visitarlo vuoto occorre andarci la notte
tardi o nelle prime ore del mattino.
Uno dei luoghi più interessanti, per noi appassionati del mistero,
è senza dubbio il Vicolo d'Oro che si trova, alle spalle del monastero di san Giorgio,sotto le mura settentrionali del
castello. Un tempo si chiamava “Vicolo degli orefici” perché era abitato
proprio dagli artigiani orafi. Probabilmente è stato costruito tra la
fortificazione romanica e tardo gotica della parte settentrionale del Castello.
Infatti, nelle arcate delle mura di difesa, edificate attorno al 1500 da
Benedikt Ried, sono state ricavate alcune casette, dietro le quali svetta la
parte superiore delle mura di cinta. Per visitarlo occorre molta pazienza,
perché nonostante sia strettissimo è sempre affollato e, in alcuni punti,
permette il passaggio di una persona alla volta.
Nel XVI secolo, qui c’erano le abitazioni di
emergenza; sotto il regno di Rodolfo II, invece, il vicolo era abitato dai
componenti della guardia del Castello: ventiquattro
arcieri, con le numerose famiglie al seguito. Il sovraffollamento costrinse gli
abitanti a sfruttare lo spazio al centimetro; le case basse vennero
sopraelevate, con piani anche inferiori ad un metro; le case vennero costruite
anche sull'altro lato, riducendo la larghezza del Vicolo d'Oro a meno di un
metro. Più tardi, qui vissero anche i poveri e gli indigenti.
Dal 1952 al 1955 la via è stata
interamente rinnovata con un progetto che le conferisce i vivaci colori che
oggi potete vedere. Da quel momento è diventata un luogo
pieno di turisti e le piccole case si sono trasformate in birrerie e negozi di
souvenir, marionette e riproduzioni di armi medievali.
In quelle case, oltre la storia c'è la leggenda. Nel 1800, inizia a
diffondersi la convinzione che al tempo di Rodolfo II non ci fossero nel vicolo
semplicemente degli orafi, ma addirittura degli alchimisti. L'imperatore li avrebbe portati lì durante il suo regno
per fargli trovare l'elisir di lunga vita e la formula magica per
trasformare i metalli poveri in oro. C’è un fondamento a questa credenza, non è
tutta leggenda: l'imperatore Rodolfo II era davvero appassionato di arti
magiche ed un uomo dalla personalità complessa, da molti considerato un folle .
Il sovrano trasferì la capitale
dell’impero asburgico dalla detestata Vienna all’amatissima Praga nel 1583 e vi
fondò un’ “accademia alchimistica”, chiamando a raccolta nomi eccellenti della
sua epoca come due famosi occultisti inglesi: John Dee ed Edward Kelley.
Più
che a questioni di regno, il sovrano manifestò interesse per la ricerca
dell’eternità che, secondo il suo modo di pensare, si sarebbe concretizzata
attraverso due cammini paralleli: quello
delle Arti e quello delle Scienze, sublimantisi nella famigerata Pietra
Filosofale. Per smascherare gli
imbroglioni che ambivano ad avere un posto di alchimista imperiale Rodolfo
d’Asburgo si valeva del suo medico personale, Šimon Tadeáš Hájek (o Taddeus Hagecius), così che diversi
impostori finirono nelle segrete o, peggio, nella Torre Bianca che sorge nella parte occidentale del vicolo
e che veniva in parte utilizzata come carcere e sala delle torture (ci finirà
anche Edward Kelley, ma ne parliamo più avanti…). Dopo la Seconda Guerra Mondiale,
le casette non sono state più usate come abitazioni.
Tra il 2010 ed il 2011, il
Vicolo d’oro è stato sottoposto ad una ristrutturazione completa. Oggi,
l’esposizione permanente allestita in nove delle sedici casette, documenta la
vita nel vicolo negli ultimi cinque secoli. Tutti questi piccoli edifici
raccontano la vita di personaggi realmente esistiti che vissero al loro interno
tra il XIV secolo e gli anni cinquanta del XX secolo. Qui c’erano, ad esempio,
la casa degli abitanti più vecchi del vicolo (i cosiddetti “tiratori rossi”,
che sorvegliavano le porte del Castello), l’officina dell’orefice, una taverna,
la casetta dell’erborista, o l’abitazione del signor Kazda, uno storico di film
amatoriali che, durante l’occupazione nazista, nascose nel vicolo le copie dei
film cechi dell’epoca ed, infine, la
casa della famosa veggente e cartomante praghese Matylda Průšová.
Costei era nota anche come Madame De Thèbe e fu la più celebre indovina di Praga, vissuta nel primo Novecento, prima di essere uccisa, per ordine di Hitler, durante l'occupazione nazista, per aver rivelato al Führer il suo destino e il prossimo crollo del Terzo Reich.
Restando in ambito esoterico e tenendo ben presente che Praga rappresenta uno dei vertici del cosiddetto triangolo magico occidentale (gli altri sono Parigi e Lione), per tutti coloro che amano il brivido dei fantasmi e delle presenze inquietanti, consigliamo una visita al Ghost Museum: lo trovate sulla via principale, Mostecka 18, all’entrata di Mala Strana in un antico palazzo del XIV secolo…..quasi di fronte ad uno splendido portone in legno che riproduce in bassorilievo il dialogo filosofico ed astronomico tra Keplero e Tycho Brahe. Questo museo offre ai visitatori una selezione dei più famosi fantasmi e leggende nel centro storico di Praga e tutti i contenuti della mostra sono basati interamente su documenti autentici. Se però volete veramente cimentarvi in qualcosa che abbia a che fare con ambientazioni reali e personaggi inquietanti, basterà unirsi ad uno dei ghost tour organizzati in notturna, che di solito durano un’ora e prevedono visite sotterranee e al cimitero ebraico e che vi condurranno lungo il lato tenebroso della città, guidati da personaggi in costume, per far rivivere leggende ed episodi oscuri, incluso quello (famosissimo) del Golem del quartiere ebraico.
Costei era nota anche come Madame De Thèbe e fu la più celebre indovina di Praga, vissuta nel primo Novecento, prima di essere uccisa, per ordine di Hitler, durante l'occupazione nazista, per aver rivelato al Führer il suo destino e il prossimo crollo del Terzo Reich.
Restando in ambito esoterico e tenendo ben presente che Praga rappresenta uno dei vertici del cosiddetto triangolo magico occidentale (gli altri sono Parigi e Lione), per tutti coloro che amano il brivido dei fantasmi e delle presenze inquietanti, consigliamo una visita al Ghost Museum: lo trovate sulla via principale, Mostecka 18, all’entrata di Mala Strana in un antico palazzo del XIV secolo…..quasi di fronte ad uno splendido portone in legno che riproduce in bassorilievo il dialogo filosofico ed astronomico tra Keplero e Tycho Brahe. Questo museo offre ai visitatori una selezione dei più famosi fantasmi e leggende nel centro storico di Praga e tutti i contenuti della mostra sono basati interamente su documenti autentici. Se però volete veramente cimentarvi in qualcosa che abbia a che fare con ambientazioni reali e personaggi inquietanti, basterà unirsi ad uno dei ghost tour organizzati in notturna, che di solito durano un’ora e prevedono visite sotterranee e al cimitero ebraico e che vi condurranno lungo il lato tenebroso della città, guidati da personaggi in costume, per far rivivere leggende ed episodi oscuri, incluso quello (famosissimo) del Golem del quartiere ebraico.
Il Golem
è un essere artificiale, un gigante di
fango che prende vita
dal nome di Dio (o da altre lettere della Kabbala) che gli vengono scritte in
fronte o, vergate su un foglio e infilate in bocca. Col procedimento inverso è
possibile invece farlo 'morire', togliergli vita e movimento. Sulla base di
questi precedenti della tradizione, sono sorte nel corso dei secoli diverse
leggende, nelle quali il Golem è stato talvolta una sorta di servitore
domestico e difensore del suo padrone, talvolta un paladino degli ebrei contro
le persecuzioni fino ad arrivare alle sue derivazioni più moderne: l'automa
robotico, o la creatura mostruosa artificiale alla Frankenstein. Personalmente io sono stato più attirato dal
tour che illustra gli aspetti più oscuri della storia comunista di Praga e
porta a visitare i bunker nucleari
sotterranei ancora esistenti,
residuo della guerra fredda e protezione disperata dalla minaccia atomica, quando c’era la “cortina di ferro”, insomma... Si trovano a sedici metri di profondità, quattro piani sotto, e qui la fanno da padroni tute ad alta protezione, maschere antigas, contatori geiger e filtri per l’aria… un’ambientazione con situazioni realistiche, che piaceràsoprattutto ai fanatici del “no nuke” e a coloro che hanno apprezzato e si sono lasciati coinvolgere da pellicole horror come “Chernobyl Diaries”…
residuo della guerra fredda e protezione disperata dalla minaccia atomica, quando c’era la “cortina di ferro”, insomma... Si trovano a sedici metri di profondità, quattro piani sotto, e qui la fanno da padroni tute ad alta protezione, maschere antigas, contatori geiger e filtri per l’aria… un’ambientazione con situazioni realistiche, che piaceràsoprattutto ai fanatici del “no nuke” e a coloro che hanno apprezzato e si sono lasciati coinvolgere da pellicole horror come “Chernobyl Diaries”…
Potreste invece rimanere delusi dalla casa
di Faust al n.40 di Karlovo náměstí
– in Piazza Carlo, perché vi sembrerà
inverosimile che proprio lì il vecchio
dottor Faust, nella sua smania di provare sempre nuove esperienze e non
invecchiare, abbia fatto un patto con il diavolo vendendogli la sua anima. In cambio il
diavolo Mefistofele esaudiva tutti i suoi desideri, ridandogli perfino la
giovinezza.
Quando venne il momento di pagare il suo debito, il Dottor Faust si
accorse che il prezzo era troppo alto e cercò di opporsi, ma il diavolo lo
afferrò e lo trascinò a sé, passando per il soffitto. Potrete vedere una
suggestiva ricostruzione di questa leggenda nel Museo degli Alchimisti di Jansky Vrsek, 8 nel bel mezzo di Mala
Strana. All’interno
del Museo si possono anche ammirare ricostruzioni, piuttosto verosimili, di
oggetti e laboratori alchemici. Storte, alambicchi, sostanze misteriose e
apparecchi fotovoltaici. Il tutto immerso
in un’atmosfera suggestiva e un po’ macabra, che intende rievocare alcuni dei
procedimenti principali dell’alchimia e della ricerca esoterica: dalla
creazione dell’Homunculus artificiale di Paracelso, alla trasformazione dei
metalli vili in oro puro.
Le scene rappresentate ricostruiscono le esperienze
occulte di Edward Kelley, un personaggio molto controverso, attorno al
quale si è dipinto un indiscutibile alone di mistero; alcuni lo considerano un
importante alchimista ed esoterista, altri lo reputano un ciarlatano
truffatore. Il museo degli alchimisti è in gran parte costituito dalla torre
nella quale Kelley compiva i suoi esperimenti e le sue ricerche. Nato nel 1565
in Inghilterra, lavorò come assistente farmaceutico fino a quando fu
scoperto nell'atto di falsificare documenti, perciò fu punito con la pena
infamante del taglio delle orecchie. Da questo momento iniziò un viaggio senza
fine, che lo portò ad entrare in contatto con il mondo delle dottrine
alchemiche. La sua fama di negromante e medium, oltre che di alchimista, crebbe
man mano e, durante i molteplici viaggi attraverso l'Europa, incontrò
matematici, astronomi ed altre scienziati, come John Dee, che servì alla corte
dell'Imperatore Rodolfo II.
Dee si convinse che Kelley fosse davvero un
occultista, e che potesse praticare la “magia angelica”. Nel 1586, però, il Papa ordinò
all'imperatore di porre entrambi in
arresto e di inviarli a Roma, ma Rodolfo II si limitò ad espellere gli
accusati dai suoi domini. Dee e Kelley furono allora presi sotto la protezione
di un nobile boemo, il Conte von Rosenberg che riuscì a far revocare l'ordine
di espulsione e che li ospitò per circa due anni nei suoi castelli. Alla morte
di Rosenberg, Kelley, nominato nel frattempo suo erede, ricevette una ricchezza
enorme.
La sua favolosa ascesa sociale ebbe però una fatale interruzione,
quando in un duello, uccise il ciambellano Jiri Hunkler. Kelley fuggì subito da
Praga, ma fu comunque a scovato e catturato. L’alchimista trascorse due anni
molto duri nelle prigioni del castello di Krivoklat e neppure l'intercessione
della Regina di Inghilterra Elisabetta I, potè salvarlo. Alla fine si suicidò
davanti alla moglie e alla figlia.
Questa è una delle tante macabre storie della magica Praga,
una città avvolta in innumerevoli miti e leggende, che con i suoi mille anni
di storia rimane affascinante con qualsiasi condizione climatica e in qualsiasi
stagione dell’anno la visitiate.
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