MISTERI ed ENIGMI UFO, PARANORMALE e CRIMINOLOGIA

il blog di GIANPAOLO SACCOMANO, 35 anni di studi, ricerche e sperimentazioni su

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venerdì 17 luglio 2015

ghost legends



La cena degli spettri

di Gianpaolo Saccomano 

Possono spettri e fantasmi sedersi a tavola ed improvvisare un vero e proprio banchetto notturno?  Sembrerebbe di sì, almeno secondo ciò che accade nella rocca di Oramala , nell’’Oltrepò pavese... ma non è questo il solo fatto strano ed inspiegabile a fare di questo maniero un luogo misterioso e senz’altro un po’ inquietante.

 

 

Anche nelle vallate dell’Oltrepò pavese si custodiscono gelosamente segreti e leggende che sono nate chissà quando e intorno a luoghi suggestivi e talvolta un po’ angoscianti. Ne è un esempio il castello di Oramala, arroccato su una altura del comune di Val di Nizza, vicino a Varzi, e ancora immerso nel verde dei castagni e dei boschi di rovere.

 

 

Le più antiche notizie sul maniero di Oramala risalgono al 976 d.c. e ce lo indicano come prima dimora di quella potente famiglia di feudatari longobardi che più tardi verrà chiamata Malaspina; in seguito diventa proprietà della famiglia d’Este e poi del vescovo di Tortona.

Dal 1164 il maniero viene dato in possesso al marchese Obizzo di Malaspina che lo renderà uno dei più importanti marchesati dell’Italia settentrionale; ed è proprio Obizzo Malaspina  che ha a che fare con quanto diremo poi.

 

 

Non va dimenticato anche che fu proprio per merito suo se, qualche anno dopo, l’imperatore Federico I Barbarossa, abbandonata Roma per sfuggire una spaventosa epidemia, riuscì a raggiungere Pavia senza scontrarsi con le truppe del Carroccio.

Quest’impresa rappresenta anche il culmine dello splendore storico-culturale per la rocca dei Malaspina (che fino a quel momento si erano arrangiati con decime e scorrerie...) e, anche se l’aspetto maestoso ed imponente del castello si deve ai potenziamenti di fine Medioevo (che, l’allora feudatario, Ugo Manfredi realizzò per conto di Ludovico il Moro), da allora in poi la storia di Oramala e del suo fortilizio va pian piano spengendosi, fino a giungere, alla fine del Settecento, al completo abbandono della struttura.

 


Restaurato recentemente, questo maniero -che col passare del tempo era andato consolidando sempre più la sua fama di sinistra magione- è tornato alla ribalta nelle cronache pavesi per la particolarità delle sue manifestazioni spiritiche e per le sconcertanti dichiarazioni dell’ex-senatore L. P. che ne è attualmente proprietario.
Che il castello di Oramala fosse infestato da misteriose presenze e che persino nei dintorni si verificassero strani fenomeni (soprattutto durante il periodo invernale), come detto era cosa nota a tutti, ma che ogni 25 dicembre a mezzanotte in punto gli spiriti del Barbarossa e di Obizzo di Malaspina si riunissero nella terza sala della torre, proprio di fronte al grande camino, è particolare curioso e per molti versi sconcertante.
A riprova del fatto ci sarebbero, oltre alla  misteriosa luce visibile dall’esterno, anche una sorprendente missiva che il castellano, qualche anno orsono, trovò tra la posta, e nella quale gentilmente Federico I e il marchese Malaspina (con tanto di firma) avvertivano della necessità di utilizzare proprio quella sala della torre nella particolare ricorrenza del 25 dicembre.
 
 
Converrete che il fatto che una coppia di illustri personaggi storici (passati a miglior vita da più di cinquecento anni!) che si mettono a scrivere lettere e a farle recapitare all’attuale proprietario del castello è circostanza di per sé alquanto bizzarra persino per la più fantasiosa delle casistiche “fantasmatiche”.
 Prima però di esprimere giudizi o di formulare tentativi di spiegazione, sappiate che le inquiete presenze del castello di Oramala -sempre stando alle dichiarazioni del suo stimato proprietario- ci riservano ancora una grossa sorpresa proponendoci nientemeno che una sorta di cena degli spettri.
 
 
Lo straordinario evento si sarebbe verificato qualche anno fa, allorché il signor L. P. ispezionando una delle numerose stanze del maniero si accorse, con naturale turbamento, che qualcuno non solo vi aveva cenato, ma aveva anche lasciato la tavola in disordine e piena di piatti sporchi; circostanza davvero inspiegabile, dato che soltanto lui ed il fratello possedevano le chiavi  per accedervi e a nessuno dei due era mai venuto in mente di organizzare banchetti o rinfreschi in quella particolare stanza.
Per  completare il quadro fenomenologico dell’antica rocca di Oramala occorre inoltre accennare alle misteriose voci e agli inquietanti rumori che spesso si sentono riecheggiare tra le sue mura e al frastuono degli zoccoli di un “fantomatico” squadrone di cavalleggeri  che spronano i loro invisibili destrieri giusto ai piedi del possente fortilizio.
 
 
E’ dunque possibile che entità ultraterrene, evanescenti ectoplasmi, si siedano intorno a un tavolo a banchettare, comportandosi né più né meno come terreni convitati ?...
difficile da accettare, anche se in metafisica e nello spiritismo non sono certo rare le manifestazioni paranormali dalle ripercussioni fisiche anche molto eclatanti. Anzi, forse un tentativo di spiegazione può essere dato proprio in chiave parapsicologica, soprattutto se si riconsidera gran parte della casistica relativa ad Oramala alla luce di una marcata attività poltergeist.
 
 
Non dimentichiamoci, però, che esistono anche soluzioni più prosaiche che, anche se improbabili, mantengono comunque un certo tasso di plausibilità: oltre alla classica burla, organizzata da qualche sfaccendato buontempone, si potrebbe, ad esempio, ipotizzare l’esistenza di un qualche sconosciuto passaggio segreto che permetta l’accesso alle stanze del castello e, che per scopi che ignoriamo, venga, di quando in quando, utilizzato da misteriosi individui (non certo dei ladri, perché non è mai stato asportato niente...), o magari addirittura dagli adepti di qualche congrega segreta per celebrarvi oscuri rituali esoterici.
Ipotesi suggestiva, ma troppo fantasiosa? Forse...
Sta di fatto che il maniero, che domina severo ed inquietante  la Val di Staffora, nel corso dei secoli è stato testimone di grandi eventi storici e indubbiamente custodisce segreti e conoscenze ormai dimenticate: si favoleggia di intere città perdute, risalenti all’epoca romana o alla dominazione saracena, e l’etimo stesso di “Auramala” rimanda in qualche modo al celtico aura-mol: la collina d’oro consacrata al dio-guerriero Gargan-Gargantua.
 
 
Se poi qualcuno di voi desiderasse partecipare al convivio annuale dei fantasmi di Oramala  per sedersi al loro desco e gustare chissà quali prelibatezze ultraterrene, consigliamo di prenotare con largo anticipo: meglio evitare di giungere ospite inatteso ed indesiderato...ed essere poi obbligati a sedere al tredicesimo posto!


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